Questi due problemi che caratterizzano entrambi i roditori sono sicuramente un vantaggio per chi ha necessità di difendersi dalla loro presenza.
Topi e ratti soffrono di neofobia e fotofobia e questo permette di progettare e costruire strumenti a difesa della proprio casa e di intere zone. Costruttori di strumenti di derattizzazione lo sanno molto bene, così come installa apparecchi a tale uso. Ma vediamo di che tipo disturbo si stratta. La fonte di quanto riportiamo è www.wikipedia.org . Cominciamo dalla neofobia.
“La neofobia (dal greco νέος, nuovo, e φόβος, paura) è la paura di ciò che è nuovo.. Molte specie animali mostrano diffidenza nei confronti di oggetti o situazioni che risultano loro nuovi.
Questo comportamento è ben conosciuto, per esempio, per i topi e i ratti che tendono a evitare oggetti introdotti nel loro territorio e alimenti non conosciuti.. in uno studio svolto su esemplari di ratti Rattus norvegicus, quelli con comportamento neofobico hanno avuto una durata della vita più breve di quelli con comportamento neofilico.. sono anche animali “fotofobi” (fotofobia = paura della luce) infatti si muovono principalmente in condizioni di scarsa luminosità”
Attenti alle loro presenza, sono tra gli animali più portatori di infezione che vivono praticamente assieme all’uomo. Le discariche la loro case, le strade e le abitazioni i loro ristoranti. Diffondono malattie attraverso il loro morso, ma è difficile che riescano a mordere un essere umano a meno che non debbano difendersi e lo colgano di sorpresa, e con i loro escrementi continuano a diffondere virus così come con il loro manto che ospita parassiti d’ogni genere.
Wikipedia così descrive invece, la fotofobia: “L’eccessiva sensibilità è dovuta a una grande quantità di luce che entra nell’occhio e provoca una sovra-stimolazione dei fotorecettori della retina; di conseguenza viene sempre generato un impulso bioelettrico che, viaggiando attraverso il nervo ottico, arriva alla corteccia cerebrale; tuttavia, se le strutture dell’occhio non sono sane, la capacità di ‘resistenza’ ai fotoni si riduce.
Di conseguenza, si prova avversione nei confronti della luce, senso di disagio o dolore.
Un’eccessiva quantità di luce può entrare nell’occhio non solo se è infiammato o malato, ma anche se è stato danneggiato, come in caso di lesioni alla cornea o danni alla retina oppure se la pupilla è incapace di regolare il flusso di luce in entrata.. La fotofobia può anche essere intesa come paura della luce: in questo caso si tratta di un’avversione di natura eminentemente psicologica. Infine, può anche essere considerato un comportamento proprio di diversi insetti o altri animali, che cercano di non esporsi alla luce diretta perché non la tollerano”.
Se è stato interessante per voi sapere che topi e ratti soffrono di neofobia e fotofobia potrebbe esservi utile anche sapere qual è la differenza tra questi due animali. Lo potrete sapere se fate click su questo link: https://www.dorta.it/news/le-differenze-tra-un-ratto-ed-un-topo/.
Se volete poi seguire le avventure del nostro testimonial, l’insettopo Camillo, lui è alla pagina Facebook: https://www.facebook.com/dortadisinfestazionenapoli/ .